venerdì 10 febbraio 2017

Istruzioni per l'uso

E poi volevo informarti che ho molti difetti,
che se la perfezione non può essere amata
ci son molti meno anche in questo mio connubio
di carne e pensieri
ma per errore -difetto!- spesso li tengo nascosti
come un tesoro di cui non si è convinti
invero un po' vergognoso
uno di quei bauli di legno da soffitta
che si lasciano impolverare.
Ecco, se la perfezione non può essere amata,
volevo informarti che la chiave
-una grossa chiave, di quelle antiche, arrugginite-
è nel secondo cassetto a destra
proprio sotto il vaso delle orchidee fiorite
sotto quella perfezione che alimento ad acqua e luce
- non sai la fatica di mantener perenne la primavera-
e che per aprire devi dare mezzo giro
in senso antiorario e poi tirare forte verso di te
-mezzo giro indietro nel tempo
all'origine dell'imperfezione 
e verso di te forte
ché poi vorrò nascondermi in un petto
o per lo meno in una giacca
e forse piangere un po' ma senza lacrime
giusto quei pianti muti della malinconia e del terrore-.
Ci sarà un po' di disordine,
come si dice in questi casi, perdonalo
inoltre fai attenzione all'ultimo gradino
-il legno cede sempre quando stai per arrivare, come un ripensamento tardivo
ti mette in guardia prima di amare-
e siccome sei allergico alla polvere 
ti ho lasciato anche un panno elettrostatico 
-incellophanato s'intende, 
che ti salvi dalla contaminazione:
voglio solo mostrarti, non entrare in te
con pulviscoli di antimateria-.
Per il resto, non ho particolari raccomandazioni:
solo fai piano, sii indulgente,
maneggia con cura e, se vuoi,
portati via la chiave e anche il contenuto,
ma lascia per favore almeno il baule. 
E fai attenzione all'ultimo gradino
in senso inverso
-tende a ribaltarsi all'indietro
come un ultimo ammonimento
prima di decidere di non amare.


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