giovedì 23 febbraio 2017

Cose che pesano

Di molte cose 
che ieri e oggi
in me sono inciampate  
sarà la maggior parte senza importanza:
la gradazione del giallo della tovaglia
il fiore rimasto fiore -senza nome-
il numero delle briciole di pane
-non hanno pesato troppo, infine-
i sette capelli rimasti sul cuscino
-non ho voluto incitarli al risveglio,
non servivano, in fondo-.

E neanche la pioggia sottile
-troppo poco convinta-
i quattro prego di resto 
che ho ricevuto in bell'ordine
da giornalaio, panettiere
barista e vicino di casa
- di cui ignoro il nome,
poiché solo chi non si rivede
sempre si nomina-
Non peserà neanche molto 
il rovo a cui s'é impigliata
la tasca della mia giacca
- l'inverno, dopotutto,
sta finendo -
gl'improperi lasciati
a un autista distratto 
che non ha guardato a sinistra
-almeno la destra è stata accontentata-
nemmeno la cattiveria 
a pensarci bene
sarà troppo importante
-non vince forse nel pensiero
la sua negazione? 
Non è già il condizionale passato
un altro presente possibile?-.

E non ci sarebbe da stupirsi
se già domani fossero dimenticati
anche quei sette pianeti gemelli
-davvero abbiamo cercato tanto
per ritrovarci uguali
ad anni luce di distanza?-

Ma dire ti amo
piegare un'ortensia
soffiare un bucaneve
rompere una ragnatela
son tutte cose che no,
neanche oggi, 
quando tireremo le somme,
resteranno impunite.



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