martedì 12 aprile 2016

Considerazioni algebriche

Anche quando sto con te
sempre sto con il ricordo di te.

Si muovono le labbra del ricordo di te
alle tue sincronizzate
ma con altre parole mi parlano
alle tue di ora sovrapponendosi
fanno un turbinio bruno
un discorso ombra 
che io sola sento.

E ancora allungo le braccia
quando ti abbraccio
oltre la tua circonferenza
ad avvolgere tutto il ricordo di te
che con altre braccia 
-passate, innocenti-
dietro di te si affanna
e molto mi duole 
questo abbraccio doppio
questo mio amare quell'altro
sempre un po' più di te
questo mio spiare
appoggiata alla tua spalla
quel tuo viso di ieri
che ugualmente mi sorride
ma con un altro sorriso
una strada silente, abbandonata
su cui io sola cammino.

E pure adesso che così ti scrivo
sono in bilico le mie parole:
da una parte a te si dirigono
-sicure, indulgenti, 
dimentiche di ciò che è stato
pronte a te come rimani adesso
nudo di quel ricordo
come un animale della sua vecchia pelle-
dall'altra retrocedono
tutte aggrappate al ricordo di te
nella sua attesa impaziente
che sempre cesella il corpo
del mio desiderio
e molto mi rammarico che a lui,
e non a te,
siano andate le poesie mie più belle.

E mi scopro così incapace
di tollerarti tanto imperfetto
mentre quel fantasma mi seduce
ostentando un calice più rosso
dietro ai nostri così scoloriti,
mi offre il bacio più sanguigno
l'attenzione più pronta
il tempo più dilatato
il sentimento più devoto.

Ma a te soltanto
e non a lui
so scrivere per il meno
per l'assenza
per il fondo del bicchiere
per la crepa nel cammino
per l'amore che non provo
e la vita che non vivo.
A te soltanto
so dire che non sono
infine e con certezza
colei che ama.

Meno per meno:
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