giovedì 8 ottobre 2015

Lontano dal tuo tu

C'è di te un'immagine
che erra lontano dal tuo tu
e a ogni tuo passo
fa da bilanciere.
Pianta il fiore che hai strappato
blu in una radura molle
di sole bruciato
e con parole di ovatta
soffoca il drago rosso e verde
che venne sul cammino.
Vaga dimentica della tua armatura
ha il corpo dei boschi
e anima di chiome argentee
per sangue una linfa silvana
e la sua mano si streccia
in rivi e sentieri
e tutto abbraccia
così lontana dal tuo tu
mai girovago e sempre in marcia
incatenato al suo nugolo d'eventi
fantasma dell'aldiqua.

Ma c'è in te un'immagine
così lontana dal tuo tu
che tu dimentichi 
e io vedo.
E se scuoti la testa
per dirmi del tuo tu appena
io m'affanno a raccontarti
che lei
-quell'immagine di te
che si porta per castelli e labirinti
e al varco tace
su di una limpida cima-
all'unisono chiude i rami 
a ripararmi il capo
quando passo e piove il cielo
e soffia tempi di baccano
per spaventare le volpi notturne
e mi narra che può innamorarsi
la coccinella dell'elefante
e uno portare e l'altro portar fortuna
senza troppo apparir goffi 
-questo mi narra ovviamente
quando dorme il tuo tu
e il mio io non dorme
per il cielo che piove 
e i tempi di baccano
che bucano il cielo
e le volpi in cerchio
sulle tegole del tetto-

L'immagine di te
che tu dimentichi e espiri 
dall'armatura del tuo tu
di tanti metalli altisonante
mentre lei vaga 
con la sua cornamusa 
un po' stonata
e il suo seguito di pettirossi
formiche e elefanti
e devo io cantarle 
-senza sosta-
le poesie
ché non venga assorbita
senza neanche una parola
nell'erba gelida
così lontana dal tuo tu
l'immagine di te
che tu dimentichi
e io vedo.