giovedì 29 gennaio 2015

A finestra spalancata, senza un solo giorno in mezzo


                    Schimdt-Rottluff

È aperta la finestra, le tende al vento sono uno stelo blu tutto affacciato al cuore dell'alba. Si tendono ai bordi di quel cuore, si gonfiano e si sgonfiano, sistole e diastole, tentennano come sagome di carta su un lembo di terra nera, terra terremotata.
Il cuore è la finestra, la finestra che è aperta, spinge fuori la vita che è una rosa nel vaso. Una rosa rossa con qualche ibrido blu. Cresce in altezza, la rosa, perché non può spandere le radici nello spazio angusto del vaso. Perciò si arrampica, esce dal cuore, è sangue arterioso, rosso vivo, forte, con qualche punta blu, cianotica appena: sono le punte del dolore. Questa rosa è senza spine, non sa ferire. Le sue ferite sono petali scuri. 
La vita è dentro, fuori c'è un'alba appena, uguale a mille albe rosate, vaporizzate di nubi leggere, di quieti tangibili, di silenzi concreti. Un'alba senza fiato, da tempo immemore ferma, inciampata nel suo inizio aureo che non si decide a mettersi in marcia. Ha nel suo fondo un occhio notturno che non sa dissolversi. 
È solo una scenografia in cartongesso, tutta dentro è la vita, chiusa in un vaso. Si arrampica tenace e si specchia nel cuore: una finestra spalancata su un davanzale, dove sventoleranno di certo panni puliti di lavanda. Su una strada da cui s'alzerà, sicuramente, un fiato di pane appena sfornato. Su un cortile in cui ululerà, stanne certo, un cane marrone. Su una campagna di grano dorato, tutto uguale, a perdifiato. Su di una porta di cui sentirai la chiave soltanto, che apre dopo mille giri di serratura.
La vita è tutta dentro, dentro il vaso in terracotta, preme e si affaccia. 
È un'anima chiusa in un corpo, va avanti e indietro tra sistole e diastole, lo spazio angusto la ferisce, poi la fa crescere di un altro centimetro. Le basta per guadagnare un altro pezzo di orizzonte: una ciminiera che leva fumo nero e poi, dopo, qualche onda di mare. Dopo ancora: montagne. Dopo ancora: un'altra alba uguale, tutta rosata, vaporizzata di nubi, che non sa accadere se non alba. Sempre alba.
Qui dentro i petali son sempre più blu. Accade un tramonto, tutto insieme. A finestra spalancata, senza un solo giorno in mezzo. 

3 commenti:

  1. Ogni finestra mostra due orizzonti, quello degli occhi e quello del mare e quando osservi non sai cosa pensare. Senti il vento accarezzare il viso senza capire il lato coperto, senti il calore ma resti basito, ormai la tua pelle ha perso colore. Tu volgi come a seguire i pensieri ma trovi vuoti senza parole. Chiudi gli occhi allontanando i problemi ma ogni ricordo deve ancora avere il suo valore. Trovi parole scritte sul muro, quel muro liscio da ricoprire ma i tuoi pensieri sono idee senza parole e le tue speranze non hanno colore. Quindi affacciarsi porta paura, quindi fissare genera ansia ma ogni gesto va fatto con cura perché ogni orizzonte ha qualcosa che manca.

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  2. Sei molto brava. I tuoi scritti mi ricordano situazioni che ho vissuto. Penso però che i miei commenti siano ridondanti in questo blog fatto per mettere in risalto i tuoi scritti e non quelli di altri. Quindi un saluto. M.G.

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    1. Caro/a M.G, grazie di esserti fermato in questo spazio. Nessun commento è ridondante, anzi, ciò che scrivi è molto poetico e in sintonia con me. Mi piacerebbe che questo fosse anche il luogo di uno scambio. Alice

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