Nel giorno dei morti
ciascuno dovrebbe
muovere il passo
su un passo impresso
che lasciò nell'erba un solco
e la penna passare
s'un inchiostro asciutto
sciogliere la lingua
sulla lingua muta
gli occhi aprire
sugli occhi chiusi
e stendere i ricordi
piegati nei cassetti
corrugati sulle fronti
riattaccare le foglie
ai rami spogli
e di calce riempire
i muri scrostati.
E poi ancora
telefonare ai telefoni spenti
e alle finestre affacciarsi
piene di spine di edere e rovi
rivedere gli orizzonti
orfani di sguardi
pensare i pensieri dismessi
alle asole ricucire i bottoni
e tra i crisantemi soffiare
la paura di morire
e morire la morte
già vissuta.
Nel giorno dei morti
ciascuno dovrebbe
moltiplicare i respiri
coltivare i giardini
rinverdire gli amori
e nella vita impegnarsi
come fiume ostinato
sotto vie brumose
sotto tempi di ghiaccio.
M.Chagall
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